San Salvatore di Sinis
Foto: © Enrico Mura
Il borgo e la chiesa
Un borgo dalle antiche origini in cui si svolge uno dei più affascinanti riti sacri della Sardegna: la Corsa degli Scalzi
Territorio
Quando si giunge a San Salvatore di Sinis la prima impressione è quella di un villaggio anonimo, dall’aspetto trasandato e abbandonato a sé stesso. Eppure, questo piccolo abitato racchiude in sé una storia plurimillenaria, dove un profondo sincretismo religioso ne ha garantito la sopravvivenza. Un luogo capace di unire il sacro dei riti legati al culto delle acque e il profano delle produzioni cinematografiche degli spaghetti-western negli anni ’60.
L’abitato medievale di San Salvatore di Sinis è incastonato a metà strada tra la laguna di Cabras, dalla caratteristica forma a papera, e quella di Mistras, che costeggia la penisola del Sinis. La presenza dei due stagni, la ricchezza di risorse naturali e la protezione offerta dal golfo, sono state alla base di un importante popolamento del territorio sin dall’epoca neolitica.
Il villaggio e la Corsa degli Scalzi
Il villaggio risale all’epoca medievale e l’attuale conformazione rimanda all’epoca della dominazione spagnola. Circa 130 casette, dette cumbessìas o muristènis in sardo, fanno da cornice all’omonima chiesa di San Salvatore, edificata nel XVII secolo nel luogo in cui in età nuragica sorgeva un ipogeo legato al culto delle acque, testimone di un profondo sincretismo religioso che, come spesso è accaduto in Sardegna, ha garantito la continuità d’uso del sito.
Popoli, culture e credi religiosi si sono susseguiti nel corso dei secoli, sempre assecondando il forte sentimento che gli abitanti del territorio nutrono nei confronti delle tradizioni e del santo al quale hanno fatto voto di devozione. È cosi che il villaggio, disabitato per buona parte dell’anno, si anima nel primo fine settimana di Settembre, durante la festa del patrono, dando vita ad uno dei riti sacri più affascinanti di tutta l’Isola: la Corsa degli Scalzi. Vestiti di un bianco saio, scalzi e gravati del peso del simulacro di San Salvatore, i curridoris, uomini devoti di tutte le età, percorrono di corsa i 9 km che separano Cabras dal villaggio. Uno spettacolo davvero suggestivo in grado di appassionare i tanti curiosi che ogni anno decidono di seguire da vicino questo emozionante rito. E se il sabato la corsa si svolge in direzione del villaggio, la domenica percorre la direzione opposta per consentire al simulacro di rientrare nella Chiesa di Santa Maria Assunta di Cabras.
La Chiesa e l’ipogeo
In età spagnola sorgeva una chiesa dall’architettura rettangolare nell’area del santuario ipogeico, costruita in blocchi squadrati di arenaria locale. Da una pendente scalinata in pietra è possibile accedere ai sotterranei.
Scendendo gli scalini si può osservare una struttura di età romana realizzata in parte in opera cementizia e in parte scavando nella roccia. Ma la celebrazione di riti legati al culto delle acque è precedente e nasce probabilmente in età nuragica, come testimonia il pozzo circolare in cui è sistemato un betilo nuragico al centro del pavimento del vano di fondo.
La conquista punica e l’arrivo dei romani non determinano, però, l’abbandono del sito e la fine dei rituali religiosi, bensì una progressiva fusione degli elementi cultuali propri dei sardi e dei nuovi arrivati e la prosecuzione delle cerimonie rituali nell’ipogeo di San Salvatore. Anche con l’avvento del cristianesimo il sito non perde il suo carattere sacro, ma diviene la sede dei caratteristici rituali dei fedeli aderenti al nuovo credo monoteista, come testimoniano i due altari risalenti all’epoca cristiana presenti in differenti ambienti dei sotterranei.
Un corridoio centrale, una rotonda e cinque vani raccontano la straordinaria storia del territorio attraverso le raffigurazioni e le iscrizioni che ancora oggi impreziosiscono le antiche pareti. I numerosi graffiti e disegni, a carbone o colorati, offrono allo sguardo dei visitatori scritture in alfabeto corsivo latino (IV-V secolo d.C) narrano di persone che in epoca romana celebravano riti pagani offrono allo sguardo dei visitatori scritture in alfabeto corsivo latino (IV-V secolo d.C.), un alfabetario greco, un testo in lingua araba, forse in relazione con l’incursione araba del 1509 nelle coste di Cabras, diverse raffigurazioni di navi che rimandano alla mitologia greco-romana, e altro ancora.
Graffiti e disegni a carbone offrono allo sguardo dei visitatori racconti di vita di coloro che frequentarono l’ipogeo a partire dall’età romana. Persone e popoli si sono susseguite lasciando testimonianza del loro credo e dei loro ideali, grazie ai quali sappiamo qualcosa in più su chi scrisse sulle pareti in alfabeto corsivo latino (IV-V secolo d.C.); ci poniamo interrogativi sulla presenza di un alfabetario greco, che spesso rimanda a rituali magici; scopriamo che l’incursione araba del 1509 nelle coste di Cabras non ha portato solo devastazione, ma ha lasciato anche delle testimonianze scritte in lingua araba.
Curiosità
Il cinema italiano degli anni ’60 divenne famoso per la produzione dei cosiddetti spaghetti-western, per la cui realizzazione le troupe italiane erano sempre alla ricerca di scenografie che ricordassero i desolanti e polverosi villaggi situati tra Messico e Arizona.
Il piccolo borgo sardo divenne dunque il set per le riprese di diversi western all’italiana. Il progetto, tuttavia, venne ben presto abbandonato lasciando in eredità le facciate di un saloon e di altri edifici in stile messicano, che purtroppo sono andati distrutti nel 1990 a causa di un incendio, senza però cancellare quell’atmosfera da film western che si può respirare passeggiando per le vie del borgo.
Vieni a trovarci
San Salvatore di Sinis – Frazione di Cabras
09072 Cabras (OR)
Chiamaci
+39 0783 3971
(info per visitare la Chiesa)
Scrivici
info@prolococabras.it
(info per visitare la Chiesa)
Info e Orari della Chiesa
Orari di apertura
La Chiesa è temporaneamente chiusa.
Non è stata indicata una data di riapertura.
Per informazioni e aggiornamenti rivolgersi al Comune di Cabras al numero +39 0783 3971.
Biglietti
Ingresso a offerta libera.
Visite guidate
Sono previste le visite guidate.
Contatti
COMUNE DI CABRAS
Chiesa di San Salvatore
Via S’Arruga de Su Devotu, 09072 San Salvatore, frazione di Cabras (OR)
Tel: +39 0783 3971 (Comune di Cabras)
Email: info@prolococabras.it
Panoramica 3D
Panoramica 3D del borgo di San Salvatore di Sinis e del territorio circostante. Video tratto da Google Earth. Immagini Data SIO, NOAA, U.S. Navy, NGA, GEBCO Landsat / Copernicus
HAI BISOGNO
DI UN SITO WEB?
Potrebbero interessarti
Parco della Giara
Natura
Tempio di Antas
Archeologia
Museo Etnografico "Vecchio Mulino"
Musei
Nuraghe Losa
Archeologia
Parco Aymerich
Natura
Museo Archeologico "Barreca"
Musei
Più Sardegna
Un solo portale, tutte le informazioni.
L’obiettivo è facilitare la fruizione dei luoghi di cultura e delle aree naturalistiche.

Cultura in perfetto orario
Esplora

Cultura in perfetto orario
Un solo portale, tutte le informazioni.
L’obiettivo è facilitare la fruizione dei luoghi di cultura e delle aree naturalistiche.